Non so, ripeto, se mi posso permettere di parlare, ancorché scrivere, del Maestro Proietti. So solo che leggendo il libro si capisce quanto le pagine di Claudio Pallottini, riportando tante testimonianze di chi ha studiato, collaborato e lavorato con Gigi, trasudino di uno dei valori rammentati sopra e che oggi pare del tutto o quasi dimenticato: l’umiltà. Ci sono tanti momenti in cui ciò si evince, molteplici passi in cui Claudio, tra le righe o d’emblée grazie anche ai ricordi dei suoi colleghi, evidenzia il riguardo che Gigi, nonché i suoi familiari, avessero per tutti. Verso la fine, per esempio, Pallottini ricorda una telefonata da parte della figlia di Proietti, Carlotta, ricevuta due giorni dopo la morte del padre. Anche in quel semplice e breve dialogo, che qui non voglio svelare, tale valore emerge con una intensità pari al suo, se mi permettete almeno questo, fulgore intellettuale e ancor più morale. E questo non è da tutti ma solo dei Grandi! Ecco perché, semmai ve ne fosse bisogno di ribadirlo, “GIGI PROIETTI Insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e su altre amenità” si sublima in libro che coinvolge tutti, non solo i professionisti e gli appassionati, come il sottoscritto, di Teatro, quel luogo cioè dove la finzione non è altro che una moltitudine di verità che appartengono ad ognuno di noi. Grazie Gigi per tutto!